Il 23 maggio, Filippo Salone, responsabile public affairs di Prioritalia, è intervenuto, portando il saluto entusiasta di Prioritalia, all’evento conclusivo organizzato dall’APS Happy Coaching and Counseling Roma , nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 di ASviS.
L’iniziativa, che ha promosso un flash mob molto partecipato di studentesse e studenti contro la violenza di genere e ogni altra forma di violenza, è stata promossa per coinvolgere proattivamente i giovani del quartiere San Lorenzo nel sentiero di sviluppo sostenibile, attraverso un impegno educativo più ampio, condotto nei giorni precedenti attraverso laboratori creativi nelle scuole del quartiere. Le “Foglie Abilità”, che insieme formano il grande Albero delle Identità, i giochi cooperativi e i mosaici partecipativi non sono stati semplici attività, ma strumenti per esercitare e coltivare valori come il rispetto, l’empatia, la gentilezza e la responsabilità. Attività simboliche ma cariche di significato, capaci di unire generazioni diverse sotto le fronde ideali dell’Albero delle Identità.
Un progetto che ha riempito la piazza in maniera avvolgente, giovani studenti, insegnanti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni e che si inserisce perfettamente nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che riconosce l’educazione di qualità (Obiettivo 4), la parità di genere (Obiettivo 5) e la promozione di società pacifiche e inclusive (Obiettivo 16) come pilastri fondamentali per uno sviluppo sostenibile autentico.
Il diritto al futuro passa dalla partecipazione civica
L’Albero delle Identità è più di un’installazione artistica: è un processo di trasformazione sociale. La metodologia del Lean Art Coaching, ideata da Happy Coaching and Counseling, consente di unire crescita personale, formazione emotiva e cittadinanza attiva, rendendo i partecipanti veri protagonisti del cambiamento. A confermare che, come da mission di Prioritalia, non esiste sviluppo sostenibile senza cittadinanza ed equità sociale. Non c’è vera sostenibilità senza il diritto al futuro delle giovani generazioni.
L’iniziativa ha reso tangibile l’idea di comunità educante: una rete di soggetti diversi che si alleano per costruire un tessuto sociale più consapevole, più giusto, più resiliente. In questo senso, ogni minuto di quel flash mob è stato un seme piantato nel terreno fertile della partecipazione civica e della fiducia.
In un mondo che corre veloce e spesso dimentica chi resta indietro, l’Albero delle Identità ci ricorda che fermarsi un attimo può essere il primo passo per andare lontano. Perché il futuro – come ci insegna l’Agenda 2030 – non è un diritto scontato, ma una responsabilità condivisa.