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Alla ricerca del migliore aeroporto per il mondo

A margine delle sue ricerche nel settore dell’aviazione, Giorgio Buffa* riflette sulla necessità di sviluppare un quadro specifico all’interno di
questo settore per valutare le performances dal punto di vista della
sostenibilità.

Si osserva con cadenza
giornaliera, come gli aeroporti di tutto il mondo, attraverso i propri siti o
piattaforme social, pubblicano il raggiungimento di risultati lusinghieri in in
riferimento al tema della sostenibilità. Tuttavia, se da una parte abbondano i
reports sulla gestione ambientale o sulle attività legate alla CSR (Corporate
Social Responsibility), sono ancora
pochi i Gestori aeroportuali che misurano le proprie performances di
sostenibilità in riferimento all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed ai suoi Sustainable
Development Goals (SDGs)
.

Sorgono dunque alcune domande. In
che modo l’industria aeroportuale può affermare che fornisce un contributo
significativo alle grandi sfide che presenta l’Agenda 2030? Ed ancora: “come possono gli aeroporti misurare e
valutare il loro contributo all’Agenda 2030 e all’implementazione dei SDGs?
”.

Sulla base di una ricerca condotta presso l’Università di
Warwick nel 2019
, intervistando diversi Executives ed esperti di
sostenibilità del settore, si è riusciti a sviluppare un framework per misurare e valutare le prestazioni di
sostenibilità dei singoli Gestori
.   

La ricerca ha dimostrato che le
fonti di natura accademica e di settore sono relativamente limitate in
riferimento ai frameworks da utilizzare dagli OA per misurare le proprie
performances di sostenibilità; ha inoltre suggerito  che i pochi “strumenti” utilizzati fino ad
ora dal settore (es. GRI Standard e relative sector disclosure) risultano
essere troppo generici, limitati nel loro impatto e focalizzati solo su alcuni
SDGs; un approccio definito inside-out.  

Al contrario, lo studio, al fine
di trovare soluzioni innovative alle difficili sfide poste dall’Agenda 2030,
suggerisce l’utilizzo di un approccio outside-in; ovvero l’adozione di una
nuova prospettiva che – partendo dal contesto sociale, economico ed ambientale
nel quale il singolo aeroporto si trova ad operare, decifrando il significato
di ogni singolo SDG per il proprio business – porti il Gestore aeroportuale a
porsi le seguenti  domande: come può la
mia Azienda, con le proprie risorse e capacità, supportare l’Agenda 2030?
Quale ruolo può  avere il mio aeroporto nel raggiungimento degli sfidanti SDGs?                 

Alla luce di queste domande, la ricerca ha sviluppato l’Airport Operator Tier Map (per approfondire, clicca qui), un prototipo  innovativo, specifico per la valutazione del contributo dei Gestori aeroportuali
all’Agenda 2030
. L’obiettivo dell’Airport Operator Tier Map è quello di
fornire un quadro cui fare consapevolmente riferimento per analizzare ciascun
SDG in relazione all’azienda, oltre che dotare gli i Gestori  di uno strumento per effettuare una mappatura
e verificare se uno o alcuni SDGs siano stati trascurati e in quale di questi
l’organizzazione presenta risultati positivi, negativi o potenzialità
inespresse.

La ricerca ha inoltre evidenziato
come molti Amministratori delegati 
abbiano già abbandonato una prima fase, quella della
“sensibilizzazione”, per incamminarsi in maniera ancora più concreta e
consapevole verso la seconda fase, quella
dell’azione
, provando a ricercare  un
equilibrio tra i diversi “bilanci” di natura 
economica, sociale ed ambientale.

In
conclusione, dunque, nonostante si tratti di un’industria complessa dal punto
di vista economico e operativo, credo
che l’industria aeroportuale sia in grado di affrontare le sfide poste
dall’Agenda 2030
e abbia il potenziale per lanciare un guanto di sfida agli
altri settori industriali, domandando loro le ragioni del perché non fare
altrettanto.

Ogni anno nel nostro settore si
compete investendo tante risorse per aggiudicarsi il titolo di migliore
aeroporto del mondo. Per il futuro
della nostra industria, così come per quello del nostro pianeta e delle
generazioni future, credo che sia giunto il momento di cambiare paradigma
e  fare uno sforzo per essere non soltanto
il miglior aeroporto del  mondo, ma anche il miglior aeroporto per il
mondo
. Presto sarà un scelta obbligata.

 

* Giorgio Buffa è senior aviation professional con 20 anni di esperienza
nel settore, a partire dal 1999 come pilota di linea aerea. Dal 2016 è Manager
of Operations presso l’Aeroporto Internazionale Hamad di Doha.

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