Roberto Orsi, Direttore
Osservatorio Socialis e Presidente
Errepi Comunicazione
1 grande goal e 6 passaggi.
Per il sociale d’impresa ai tempi del Coronavirus. E
anche per il futuro.
Pelè o Maradona? Nessuno dei due. Il goal più bello di
tutti i tempi è quello che è diventato il più urgente e il più importante tra i 17 definiti dall’Onu per raggiungere lo sviluppo sostenibile: è il Goal 3, quello che
indica come obiettivo “assicurare la salute e il benessere per tutti e per
tutte le età”.
Su questo si sta concentrando, e non arretra, la
responsabilità sociale delle imprese del nostro Paese per affrontare e
sconfiggere il Coronavirus: un obiettivo comune di quella che ormai è l’Italia
fatta squadra, formata dalle imprese, di volta in volta insieme al terzo
settore, alle istituzioni centrali e locali, alle università, che mette in
campo persone, risorse economiche, modelli di sviluppo civile e sostenibile
ancora più evoluti e dimostra al mondo come uniti si vince.
E dunque tornano alla ribalta – e volentieri li
ripropongo per Prioritalia – quelli che abbiamo definito come i sei punti
chiave della Responsabilità Sociale d’impresa, che permettono ai
comportamenti virtuosi di mettere radici all’interno delle organizzazioni:
- La formazione
del personale – Quando si prevedono
specifiche esperienze di formazione e informazione per coinvolgere i dipendenti
nella Responsabilità sociale. - La coerenza – Quando
il management mantiene la stessa visione durante tutte le fasi di sviluppo e
applicazione della mission aziendale. - La condivisione a tutti i livelli – Quando, una volta introdotto un nuovo sistema di
valori, si fa prendere in carico collettivamente a tutta l’azienda la
responsabilità del raggiungimento di obiettivi sociali. - L’ascolto degli stakeholders, interni ed esterni – Quando si avvia un’interazione positiva, permanente e
produttiva. - La comunicazione – Quando si devono accrescere le ricadute positive dell’approccio
socialmente responsabile per tutta la comunità e il territorio. - La programmazione e la misurazione, ma anche la
flessibilità – Quando si vuole
raggiungere un risultato di valore bisogna essere in grado di programmare le
azioni necessarie, ma indiscutibilmente, come nel caso di questa terribile
emergenza, saper spostare l’asse del proprio agire responsabile.