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1 aprile 2020

Dall'emergenza alle priorità: Federica Cordova

Federica Cordova, Director Ufficio Studi presso PwC Italia, Project Leader Territoriale Prioritalia per la Campania.

L’emergenza Coronavirus ricorda all’umanità la sua vulnerabilità, sia a livello personale sia a livello di comunità sociale ed economica. Viviamo una crisi, prevista tra gli altri da Bill Gates nel 2015, che mette in discussione il nostro concetto di benessere: cosa ne pensi?

Ho sempre pensato, anche prima dell'emergenza Covid 19, che la nostra corsa al cosiddetto. benessere economico e sociale misurato in termini di ricchezza e di PIL fosse in realtà una sorta di frenetica corsa senza fine nella quale tutti ci siamo lasciati coinvolgere più o meno consapevolmente senza davvero analizzarne il motivo. Non sono mai riuscita a darmi una vera spiegazione umana, logica o (peggio ancora) etica al fatto di dover misurare tutto tramite il PIL, le ricchezze e la produttività. Mi concedo di proporre un alibi: lo abbiamo fatto senza pensarci tanto, forse anche per comodità, perché era (ed è ancora) questo il modello "vincente" della società in cui viviamo. Tutto questo non mi conforta minimamente. Oggi siamo stati brutalmente messi davanti ad uno specchio: lo specchio delle nostre fragilità, della nostra emotività, dei traguardi mai raggiunti e delle occasioni perse per dimostrare il nostro Umanesimo.

 

Quali sono le priorità su cui bisogna concentrarsi quando l’emergenza lascerà il posto alla ripresa di una “nuova normalità” e saremo chiamati a ricostruire il nostro tessuto economico e sociale?

Credo che una volta - spero presto- che l'emergenza lascerà il posto alle ripresa di una normalità del nostro "modus vivendi" bisognerà' ripartire proprio dal fallimento del nostro Umanesimo per ricostruire un vero tessuto che sia prima sociale e poi economico ovvero che sia prima incentrato sul benessere comune e poi su quello individuale. Una sorta di nuovo Dopoguerra (post guerra al virus) in grado di farci condividere una ricostruzione sana e diffusa, partendo dai valori comuni e dal senso civico che nel tempo abbiamo smarrito.


Quali opportunità stai cogliendo da questa crisi, quali elementi positivi credi di poter trarre e come pensi di valorizzare l’esperienza, sul piano professionale? Quali innovazioni derivanti dai cambiamenti in corso, in particolare nella sfera lavorativa e produttiva, credi possano rivelarsi un valore aggiunto?

Faccio mio il pensiero superbamente espresso dalla scienziata Ilaria Capua sulla necessità di ripensare in modo positivo a quello che verrà dopo questa tremenda esperienza: prepariamoci a un cambio delle nostre vite, non per forza in negativo. La nuova normalità potrebbe essere migliore della vecchia normalità. Dovremo ripensare la tenuta dei sistemi di welfare, la gestione delle emergenze, della comunicazione e dei problemi economici e - aggiungo – una revisione delle priorità della nostra quotidianità. Stiamo sperimentando nuove forme di lavoro come lo smart working che può agevolare il bilanciamento tra lavoro e vita privata. Forse viaggeremo di meno o comunque solo se necessario e piacevole ma in cambio otterremo di poter ritrovare l’equilibrio con la natura, elemento di cui facciamo parte anche se crediamo spesso di esserne avulsi e poterla dominare. 

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Data e ora

1 aprile 2020